sabato 11 luglio 2009

Dicono di lui...

Ormai sono già passati tre mesi dalle prime celebrazioni del centenario del Futurismo e si sono succedute e si susseguono mostre, convegni, tavole rotonde, performance teatrali o musicali, e certo continueranno per tutto l’anno. Seguito a constatare che un grande silenzio avvolge ancora la vita e l’attività artistica di mio zio futurista. Ma sono fermamente deciso a portare avanti la mia denuncia di questo ostracismo per riuscire a cambiare l’atteggiamento della critica perché io amo la ricerca e il trionfo della verità , base irrinunciabile della vera cultura. Su questo blog imposterò giorno dopo giorno contributi che agitino le acque basati su documenti inoppugnabili, testimonianze inconfutabili. Inizio col citare il suo primo, e fino ad oggi unico, biografo, Tonino Sicoli, che venti anni fa diceva:

La storia di Antonio Marasco è una storia di isolamento, di emarginazioni, di silenzi. E non solo per le sue vicende umane, ma anche per i travagliati rapporti con una critica distratta ed una storiografia negligente. Basti pensare che su Marasco non esistono studi monografici….. Unico lavoro monografico è il programma televisivo “Marasco Futurista Dissidente” curato da me (Sicoli !) e da Annarosa Macrì per la Rai nel 1986, e curiosamente mandato in onda nella stessa serata dopo un documentario sulla megamostra di Palazzo Grassi “Futurismo & Futurismi”, che invece “dimenticava” Marasco. …. Hanno contribuito alla emarginazione di Marasco diverse cause concomitanti: il suo spirito indipendentista e il suo conseguente “strappo” da Marinetti, capo indiscusso dell’organizzazione futurista; il suo temperamento ribelle reso ancor più insofferente dal ferimento coi gas di yprite durante la Prima Guerra Mondiale; i legami personali e familiari con il Fascismo durante il Regime e dopo la Liberazione….

(Tonino Sicoli – Antonio Marasco Futurista. Catanzaro 1989)



Vorrei tanto sbagliarmi ma non mi risulta che i palinsesti RAI per la ricorrenza del centenario della nascita del futurismo abbiamo previsto la riproposta di quell’ampio servizio televisivo. Chiedo a chi ne ha il potere di rimandare in onda quanto prima quel servizio, documento divenuto preziosissimo per la storia del futurismo e dell’artista Antonio Marasco!



Maurizio Calvesi:


La personalità di Marasco è tra le più interessanti del Futurismo italiano, per l’intelligenza ed anche per la precocità del suo contributo….. è un interprete del momento più intenso ed esplosivo del movimento marinettiano , cui egli aderì tra la fine del 1913 e gli inizi dell’anno successivo.
…A Firenze,….il Futurismo trovò uno dei suoi centri più attivi e indipendenti, esprimendo la nuova rivista”Lacerba”. Dal clima fiorentino, Marasco assorbì….quello spirito di indipendenza che lo porterà nel 1932 a ribellarsi alla leaderschip marinettiana e a proclamare la nascita di un “Futurismo Italiano Indipendente”, riproducendo un tentativo già messo in opera proprio dai futuristi fiorentini ai temi di “Lacerba”.
L’importanza di Marasco come “testimone” è non meno rilevante del suo ruolo creativo di artista….accompagnò Marinetti nel leggendario viaggio in Russia del 1914, mentre conobbe Boccioni a Firenze nel giugno dello stesso anno , nella stessa occasione (una sua mostra di scultura) in cui lo conobbe Primo Conti. Entrambi espressioni dell’ambiente fiorentino, Conti e Marasco erano tuttavia due temperamenti molto diversi. Mentre il futurismo di Primo Conti fu un episodio e restò sostanzialmente estraneo alla sintassi boccioniana, per Marasco l’incontro con Boccioni fu un colpo di fulmine dalle durature conseguenze e il suo amore per il Futurismo non subì mai alcun eclisse. ….

Maurizio Calvesi




Primo Conti:


”Marasco era un futurista sistematico, organizzatissimo e a prova di bomba, in quanto non ha mia avuto un momenti di dubbio come tutti abbiamo avuto… Voleva essere al servizio del Futurismo, perché ci ha creduto come un trappista crede in Dio.”

Primo Conti:
Intervista per la RAI - 1986




Francesco Felice D’Agostino :


…un insigne pittore che ha aggiunto, alla polemica dissacrante contro l’assolutismo di tutte le ideologie, la formulazione di un’utopia della rivolta che ha in sé una forza eversiva capace di creare ampi spazi a quella libertà creativa, senza la quale il mondo sarebbe ancora fermo all’oscurantismo medievale.

Francesco Felice D’Agostino
Assessore alla promozione Culturale
Provincia di Catanzaro 1989




Riccardo Marasco

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