lunedì 16 novembre 2009

Pillola n° 1: Il Futurismo e Piazza della Signorìa


E’ veramente incredibile la disattenzione con cui procedono gli addetti alla storia dell’arte.
Sono passati altri mesi dalle prime celebrazioni futuriste e niente di nuovo sulla riscoperta dell’attività di Antonio Marasco. In Toscana solo Siena e poi Viareggio hanno ricordato il Futurismo anche con opere di Marasco mentre Firenze brilla per il suo silenzio. Continuerò perciò a fare il mestiere degli altri. Su questo blog voglio sempre più insistentemente dare notizie sulla vita e sull’attività di un artista che nell’avventura futurista rappresentò Firenze non meno e forse più di tanti altri per cui è grave fare finta che non sia mai esistito. Per questi critici e storici d’arte abulici voglio offrire una cura ricostituente in pillole.

Prima pillola: – Nel 1906 i genitori di Antonio Marasco scelsero di emigrare al nord con i loro cinque figli e da Nicastro (Lamezia Terme) si trasferirono a Firenze sistemandosi in un appartamento vicino alla Stazione, al n. 27 di Via Nazionale. Di conseguenza i due figli più grandi, già in età scolare, Francesco e Antonio, furono subito iscritti alla vicina Scuola Media dell’Istituto Dante. Qualche hanno dopo  trasferirono l’alloggio, e lo studio professionale del padre medico, nel cuore della città, Piazza della Signorìa, N° 5.

Fu lì che all’inizio degli anni “30” ebbe sede legale il “Futurismo Italiano Indipendente”.
Da quell’angolo di Piazza della Signorìa, dove nel 1200 erano state le case della ricca famiglia Del Garbo, oggi indicate col nome Palazzo Bombicci Pontelli, da quella piazza, luogo simbolo della grande cultura fiorentina, partirono i primi numeri dei periodici  ”Passo Oltre”, e “Supremazia futurista”. Da lì Marasco diresse quel movimento che ebbe risonanze in Europa. Da lì condusse l’opposizione all’indirizzo che in quegli anni Marinetti stava dando al suo movimento futurista oramai succube del partito fascista. Marasco riteneva che l’affermarsi del regime fascista non dovesse compromettere lo slancio futurista. Era il pensiero futurista che doveva semmai esser anima e il motore della nuova politica rivendicando il primato dell’arte e dell’ideale futurista nella società e nella politica.
Riccardo Marasco




          (Palazzo Bombicci Pontelli)             (opere di A. Marasco degli anni '30)





(Frontespizzi delle riviste)


venerdì 9 ottobre 2009

Il Futurismo a Viareggio e in Versilia

Viareggio capitale del turismo balneare riscopre il suo passato futurista

Dal 10 ottobre al 20 dicembre la Galleria d’Arte moderna e contemporanea ‘Lorenzo Viani’, ospiterà una rassegna dedicata proprio al «Futurismo a Viareggio e in Versilia. Accadimenti e riflessi dal 1918 al 1940».
L’esposizione è curata da Alessandra Belluomini Pucci e dallo storico Riccardo Mazzoni, con il patrocinio dell’assessore comunale alla cultura Ciro Costagliola, e prende le mosse dalla rievocazione della storica esposizione del 1918. Il visitatore viene accompagnato attraverso un viaggio in un’epoca, quella a cavallo delle due guerre.
Una importante mostra sul rapporto che ha avuto questa corrente con il territorio. L'esibizione suggerisce inoltre nuovi itinerari, dove l’arte si intreccia con una paesaggio unico.

Il percorso presenta oltre quaranta opere di Fortunato Depero, Enrico Prampolini, Primo Conti, Achille Lega, Alberto Magnelli, Ardengo Soffici, Moses Levy, Lorenzo Viani, Alberto Magri, Mario Guido Dal Monte, Antonio Marasco, Gerardo Dottori, Ram e Thayaht, Uberto Bonetti.


IL FUTURISMO A VIAREGGIO E IN VERSILIA
Accadimenti e riflessi dal 1918 al 1940
Viareggio 10 ottobre – 20 dicembre 2009
Galleria d’arte moderna e contemporanea, Palazzo delle Muse, piazza Mazzini
Orari: giovedì-venerdì-sabato-domenica dalle 15,30 alle 19,30 Dal lunedì al venerdì visite guidate su prenotazione per gruppi e scolaresche INFO: 0584 966343/581118
Biglietto: 3 euro, ridotto 1,50


Fonte | La Nazione
Fonte | Infotoscana.it
Immagine | "Velevento" - Antonio Marasco

sabato 11 luglio 2009

Dicono di lui...

Ormai sono già passati tre mesi dalle prime celebrazioni del centenario del Futurismo e si sono succedute e si susseguono mostre, convegni, tavole rotonde, performance teatrali o musicali, e certo continueranno per tutto l’anno. Seguito a constatare che un grande silenzio avvolge ancora la vita e l’attività artistica di mio zio futurista. Ma sono fermamente deciso a portare avanti la mia denuncia di questo ostracismo per riuscire a cambiare l’atteggiamento della critica perché io amo la ricerca e il trionfo della verità , base irrinunciabile della vera cultura. Su questo blog imposterò giorno dopo giorno contributi che agitino le acque basati su documenti inoppugnabili, testimonianze inconfutabili. Inizio col citare il suo primo, e fino ad oggi unico, biografo, Tonino Sicoli, che venti anni fa diceva:

La storia di Antonio Marasco è una storia di isolamento, di emarginazioni, di silenzi. E non solo per le sue vicende umane, ma anche per i travagliati rapporti con una critica distratta ed una storiografia negligente. Basti pensare che su Marasco non esistono studi monografici….. Unico lavoro monografico è il programma televisivo “Marasco Futurista Dissidente” curato da me (Sicoli !) e da Annarosa Macrì per la Rai nel 1986, e curiosamente mandato in onda nella stessa serata dopo un documentario sulla megamostra di Palazzo Grassi “Futurismo & Futurismi”, che invece “dimenticava” Marasco. …. Hanno contribuito alla emarginazione di Marasco diverse cause concomitanti: il suo spirito indipendentista e il suo conseguente “strappo” da Marinetti, capo indiscusso dell’organizzazione futurista; il suo temperamento ribelle reso ancor più insofferente dal ferimento coi gas di yprite durante la Prima Guerra Mondiale; i legami personali e familiari con il Fascismo durante il Regime e dopo la Liberazione….

(Tonino Sicoli – Antonio Marasco Futurista. Catanzaro 1989)



Vorrei tanto sbagliarmi ma non mi risulta che i palinsesti RAI per la ricorrenza del centenario della nascita del futurismo abbiamo previsto la riproposta di quell’ampio servizio televisivo. Chiedo a chi ne ha il potere di rimandare in onda quanto prima quel servizio, documento divenuto preziosissimo per la storia del futurismo e dell’artista Antonio Marasco!



Maurizio Calvesi:


La personalità di Marasco è tra le più interessanti del Futurismo italiano, per l’intelligenza ed anche per la precocità del suo contributo….. è un interprete del momento più intenso ed esplosivo del movimento marinettiano , cui egli aderì tra la fine del 1913 e gli inizi dell’anno successivo.
…A Firenze,….il Futurismo trovò uno dei suoi centri più attivi e indipendenti, esprimendo la nuova rivista”Lacerba”. Dal clima fiorentino, Marasco assorbì….quello spirito di indipendenza che lo porterà nel 1932 a ribellarsi alla leaderschip marinettiana e a proclamare la nascita di un “Futurismo Italiano Indipendente”, riproducendo un tentativo già messo in opera proprio dai futuristi fiorentini ai temi di “Lacerba”.
L’importanza di Marasco come “testimone” è non meno rilevante del suo ruolo creativo di artista….accompagnò Marinetti nel leggendario viaggio in Russia del 1914, mentre conobbe Boccioni a Firenze nel giugno dello stesso anno , nella stessa occasione (una sua mostra di scultura) in cui lo conobbe Primo Conti. Entrambi espressioni dell’ambiente fiorentino, Conti e Marasco erano tuttavia due temperamenti molto diversi. Mentre il futurismo di Primo Conti fu un episodio e restò sostanzialmente estraneo alla sintassi boccioniana, per Marasco l’incontro con Boccioni fu un colpo di fulmine dalle durature conseguenze e il suo amore per il Futurismo non subì mai alcun eclisse. ….

Maurizio Calvesi




Primo Conti:


”Marasco era un futurista sistematico, organizzatissimo e a prova di bomba, in quanto non ha mia avuto un momenti di dubbio come tutti abbiamo avuto… Voleva essere al servizio del Futurismo, perché ci ha creduto come un trappista crede in Dio.”

Primo Conti:
Intervista per la RAI - 1986




Francesco Felice D’Agostino :


…un insigne pittore che ha aggiunto, alla polemica dissacrante contro l’assolutismo di tutte le ideologie, la formulazione di un’utopia della rivolta che ha in sé una forza eversiva capace di creare ampi spazi a quella libertà creativa, senza la quale il mondo sarebbe ancora fermo all’oscurantismo medievale.

Francesco Felice D’Agostino
Assessore alla promozione Culturale
Provincia di Catanzaro 1989




Riccardo Marasco